mercoledì 29 gennaio 2014

12) Arar in moto e Ras Irsel Beach

12) 18 gennaio 2014  Arar in moto e Ras Irsel Beach
12.539004$54.517339$YEMEN 2014 SOCOTRA – Notte a Arar – Svegliarsi in questo luogo isolato e paradisiaco non ha prezzo. Doni è la prima a mettere la testa fuori dalla tenda, così quando vede il sole sorgere, esce armata di macchina fotografica per immortalare una magnifica alba che dona alle rocce e alle dune che ci circondano dei bei colori dai toni caldi. Sotto una grande roccia, poco distante dal nostro campo, si sentono delle donne cantare dolci melodie arabeggianti e quando vedono Doni la invitano (solo lei) ad unirsi al coro e a ballare insieme a loro. Dopo i canti le offrono del tè e le danno un grande piatto, da portare a noi maschi,  pieno di pasta condita con un ottimo ragù di carne leggermente piccante. Inizialmente pensavamo fosse per il pranzo di mezzogiorno ma Khaled ci spiega che questa per loro è la colazione, così mangiamo tutto e poi Doni riporta loro i nostri ringraziamenti insieme al piatto vuoto lavato nel vicino torrente. Le saluta dispiaciuta per non poter restare, spiegando loro che spera di rivederle più tardi quando torneremo dalla nostra escursione dell’estremo versante est dell’isola. Da qui in avanti scopriremo una Socotra diversa da quella a cui eravamo abituati. Qui l’isola è più selvaggia, infatti non ci sono strade asfaltate ma solo piste sterrate, una vera goduria da percorrere in sella alla mia moto made in China, una Baotian 150cc con 5 marce che un ragazzo di Hadibo mi ha gentilmente affittato. Anche il paesaggio è cambiato rispetto ai giorni scorsi, qui è più brullo, manca la vegetazione, evidentemente il monsone che imperversa da aprile a novembre, con il suo forte vento, oltre che trasportare montagne di sabbia, impedisce alla vegetazione di svilupparsi rendendo il territorio molto arido. Eppure, nonostante tutto, mi fermo incuriosito a osservare una donna intenta a raccogliere dell’acqua dolce da un pozzo situato in mezzo al nulla a poche decine di metri dal mare, incredibile!!! Poco più avanti faccio un’altra sosta presso un gruppo di ragazzini che mi fermano incuriositi, ben presto ci raggiunge un’anziana donna che vende la classica cintura o telo usato dai socotrini per sedersi a terra, questo sistema elementare prende dentro le ginocchia e la schiena permettendo di restare seduti nella stessa posizione anche per ore, ovviamente ne compro una e senza pensarci due volte la uso subito!!! Dopo un po’ riparto ma dopo un paio di chilometri buco la gomma anteriore così la smontiamo e mentre io e Doni restiamo a guardia della moto sdraiati al sole nella vicina spiaggia, Khaled e Faysan vanno nel villaggio di Irsel per vedere se riescono a ripararla. Quando tornano ci dicono che sono riusciti a fare solo una riparazione di fortuna che ci permetterà di riportare la moto vicino alle nostre tende… facciamo così, riprendiamo quindi il nostro giro a bordo del fuoristrada arrivando fino alla punta est dove ci sono molte barche dei pescatori del vicino villaggio. Sulla via del ritorno facciamo una sosta alla spiaggia di Ras Irsel, qui i nostri due amici ci chiedono se vogliamo restare una mezz’oretta, ma quando arriviamo a vederla da vicino, rispondiamo loro che siamo disposti a saltare il pranzo pur di restare qui per le quattro ore che mancano all’ora del tramonto, la spiaggia è incantevole ed è tutta nostra, non c’è anima viva all’infuori di noi due. Così Khaled e Faysan ci lasciano un ombrellone, un paio di bottiglie d’acqua, del pane, formaggini, tonno, pomodori e un po’ di frutta.  Poi se ne vanno lasciandoci in questo angolo di Paradiso tutto a nostra disposizione, dove alterniamo bagni di mare in un’acqua trasparente con varie tonalità azzurro turchesi a passeggiate sulla lunga spiaggia di sabbia dorata e impalpabile!!!























































































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